Storia e cultura di Montemagno

« … c'mè in gran vantoji duèrt o c'me na gran mesa roja che par cerc ad fèr a l'ò il mirajion; pì as sì, par ragi a l'ò i vicul con il so citi casetti c'as tenu sì jinna con l'atra, p'in sì ancura, par bῦsula a l'ò la Cesa Granda e a la fen, ansima a tit, par asàl a l'ò 'l Castè… »

« … come un grande ventaglio aperto o come una grande mezza ruota che per cerchio di ferro ha il muraglione; più in su, per raggi ha i vicoli con le loro piccole casette che si tengono su l'una con l'altra, più su ancora, per mozzo ha la Chiesa Grande e alla fine, sopra a tutto, per asse centrale ha il Castello… »

Montemagno (Montmagn in piemontese) è un comune italiano di 1.146 abitanti (dati istat 2017) della provincia di Asti in Piemonte, fondato intorno all'anno 1000, Montemagno è un borgo costituito da dodici vicoli contrassegnati da numeri romani che ne connotano l'identità, ed è inserito nel circuito dei "Castelli Aperti" del Basso Piemonte.

"..Nacqui di sito irregolare e torto dalla testa d'un frate......." Così è scritto nell'atrio d'ingresso del castello. Infatti se si osserva Montemagno dall'alto, non può sfuggire l'andamento irregolare del colle su cui svetta la possente mole del maniero. Verso l'anno Mille, quando il territorio era ancora coperto da estese boscaglie, in questo lembo d'Italia che oggi si chiama Monferrato, muoveva i primi passi la vicenda storica e umana della Comunità di Montemagno. Il nucleo più antico del paese si organizza su un grande colle (Montemagno) intorno ad un primo luogo fortificato, infeudato ai Marchesi di Monferrato. L'impianto medievale, unico nel Basso Monferrato, ancora oggi ben visibile: dalla prima fortificazione, poi divenuta imponente castello coronato da merlatura ghibellina, si dipartono a raggera dodici vicoli chiusi dai resti delle mura a disegnare il "recinto vecchio".

L'imponente fabbrica è stata ampliata e rimaneggiata tra il XIII e il XIV secolo. Nel 1700 è avvenuta l'ultima trasformazione che, in parte, ha mutato il castello in elegante dimora di campagna, circondata da un parco terrazzato. Il castello, di proprietà privata, visitabile da maggio a ottobre il 1° e il 3° terzo martedì del mese dalle 9 alle 12.

La Chiesa parrocchiale: Percorrendo i vicoli si giunge in Piazza S. Martino dominata dalla scenografica scalea barocca in pietra di Cumiana che dà accesso alla Parrocchiale intitolata a S. Martino e a Maria Assunta (di impianto antichissimo, successivamente rimaneggiata nei secoli XVIII e XIX). Accanto alla parrocchiale si può ammirare la facciata barocca della Chiesa della SS. Trinità, mentre ai piedi della scalea si trova la Chiesa della Confraternita di San Michele (sec. XVIII).

 Alle porte del paese sorge la chiesetta di S. Maria della Cava, la cui abside impreziosita da un ciclo di affreschi a soggetto religioso datati 1491 . Nei pressi del cimitero si trova il "gioiello" romanico del paese: i resti della Chiesa e della Torre dei S.S. Vittore e Corona (sec. XI) , oggetto di recente restauro, sono la viva testimonianza dell'antichità del sito, dal quale si gode un suggestivo panorama del paese e della campagna circostante.

Tra storia e leggenda: In paese molto viva la devozione alla Madonna di Vallinò, venerata in un santuario sito poco fuori dal centro abitato . Secondo la tradizione il santuario sorto sul luogo in cui abitava un pio Eremita. Ogni anno l' 8 settembre una solenne processione raggiunge la chiesa per celebrare una Santa Messa in onore della Madonna. Lo storico Casalis, nel 1843 descrivendo il paese dice che "...i vini di Montemagno si vendono facilmente in Torino, ove sono molto stimati ". Ancora oggi rinomata, la produzione di molti vini D.O.C. : tra i rossi soprattutto Barbera d'Asti e del Monferrato, Grignolino d' Asti e Ruchè; tra i bianchi lo Chardonnay.

Sempre secondo il Casalis i montemagnesi "...sono molto robusti e affaticanti ..." anche se ".... Prorompono facilmente agli sdegni...." tuttavia "... assai buona la loro indole" ! Tratto da: Wikipedia, Schede storiche-territoriali dei comuni del Piemonte Comune di Montemagno Redazione a cura di Blythe Alice Raviola. (Leggi tutta la scheda)